Servizi sanitari

Assistenza medica e specialistica.

Il Direttore Sanitario, Specialista in Geriatria, è il responsabile della struttura: valuta settimanalmente le condizioni sanitarie degli ospiti e aggiorna di volta in volta le cartelle cliniche.

L’assistenza medica generale viene garantita attraverso il medico di struttura e viene garantita all’interno. Consiste in visite mediche generali, secondo un diario di visite e controlli programmati e la redazione dei piani individuali di assistenza.

Comprende la prescrizione di farmaci, richieste di eventuali visite specialistiche, richieste di esami strumentali o di laboratorio non effettuabili in Struttura, proposte di ricovero ospedaliero, rilascio certificati.

Le spese per i trasferimenti dell’ospite, ove siano dovute, nonché quelle per le visite specialistiche e/o esami strumentali e/o di laboratorio ove eseguite presso in forma privatistica sono a carico dell’ospite i cui familiari e/o delegati provvederanno al ritiro dei referti.

Assistenza infermieristica.

L’assistenza infermieristica è svolta da infermieri professionali, continuamente formati ed aggiornati. Comprende la somministrazione dei medicinali prescritti e l’esecuzione di altri trattamenti ed interventi ordinati dal medico, la sorveglianza nella somministrazione delle diete, la rilevazione delle condizioni generali.

Assistenza riabilitativa.

Fisioterapica.

Effettuata con la presenza di terapisti della riabilitazione in possesso dei requisiti formativi riconosciuti per legge che opera in base a precisi programmi di intervento e comprende la riabilitazione neuro-motoria, rieducazione ortopedica e funzionale, oure fisiche. L’attività viene effettuata in collaborazione ed integrazione con le altre figure professionali.

Terapia Neuropsicologica

Il Neuropsicologo possiede un’esperienza specifica nel settore della diagnosi e della riabilitazione neuropsicologica di pazienti affetti da deterioramento cognitivo.

Partecipa alla valutazione cognitiva e comportamentale dell’ospite mediante osservazione diretta, colloqui con i familiari e somministrazione, scoring e interpretazione di scale e test psicometrici generali e specifici {MMSE, MODA, Rivermead, Batteria di Spinnler e Tognoni, NPI, GDS…); effettua rivalutazioni periodiche al fine di monitorare l’andamento cognitivo del paziente.

Sulla base della valutazione effettuata, in collaborazione col medico geriatra e il terapista occupazionale, elabora piani di mantenimento cognitivo individuali e di gruppo che prevedono l’utilizzo di metodologie verbali, pratiche e digitali {software specifici).

Si occupa degli incontri con i familiari caregivers per fornire- in forma individuale e/o di gruppo- informazioni psicoeducazionali inerenti principalmente la gestione non farmacologica dei disturbi comportamentali.

Valuta mediante incontri individuali e/o di gruppo e l’utilizzo di appositi strumenti lo stress lavoro- correlato degli operatori, il rischio burn-out e promuove l’utilizzo di strategie idonee a prevenirlo e contrastarlo.

Collabora con i servizi presenti sul territorio.

Terapia occupazionale.

La Terapia Occupazionale si concretizza attraverso l’esecuzione di interviste strutturate all’ospite ed ai suoi familìari nonché mediante l’osservazione dei comportamenti spontanei della persona, attraverso l’esecuzione delle valutazioni A.D.L. e I.A.D.L.

Il Terapista Occupazionale non sceglie né impone un piano terapeutico, bensì ha il compito prioritario di costruire la storia occupazionale dell’ospite concentrandosi, a partire dalla disabilità, sulle esigenze e i desideri della persona rispetto olle loro specificità individuali ed ai loro bisogni di esprimere se stessi in un’attività. Questo modello riguarda tutte le fasi del processo di valutazione e pianificazione dell’intervento ed è necessario. durante questo delicatissima fase, ottenere la massima disponibilità da parte della famiglia e dei care giver. Il terapista, o tal punto. instaurerà un legame empatico con l’ospite, incentrando le attività di trattamento sulla base delle esigenze personali dello stesso.

Le molteplici attività occupazionali organizzate all’interno della struttura sono pianificate per essere svolte in piccoli gruppi o individualmente e sono tutte atte al coinvolgimento dell’ospite; questo servirà a farlo sentire utile all’interno della comunità ed a rallentare il progressivo deterioramento delle capacità funzionali, cognitive e motorie.

 

Le principali attività proposte saranno le seguenti:

  • A.D.L. (Activities of daily living): Comprende tutte le attività quotidiane dedicate alla curo del se (vestizione. piccola 1g1ene, trucco, alimentazione. etc.) L’obiettivo è quello di mantenere l’autonomia residua dell’ospite con il più alto grado possibile. nonché di migliorare autostima e motivazione al  fare. Durante  queste attività  si andrà  a stimolare la memoria tramite processi rievocativi (ROT).
  • Laboratorio di   cucina    terapeutica   (in  piccoli   gruppi   o individualmente): Facendo leva sulle caratteristiche forze di reminescenza e sui ricordi del passato, si andranno o stimolare pattern motori {fine e grossolano) e cognitivi (memoria procedurale, stimolazione alla vestizione, etc.) con conseguente stimolazione del linguaggio e sensoriale.
  • Laboratorio di giardinaggio Alzheimer: Questo laboratorio è dedicato a raffinare le capacità fini e grosso-motorie della persona.  Ho lo scopo gradevole di fornire comfort e rilassamento  all’ospite  e di essere di supporto alla validation therapy (visione della realtà da parte dell’ospite), facendo si che chi rice_ve cure abbia la possibilità di “curare” a sua volta.  La stessa cosa avviene durante l’attività di empathy dolls: queste attività aiutano la stimolazione cognitiva tramite la rielaborazione della memoria procedurale e del problem-solving,  la stimolazione delle capacità mnesiche di orientamento spazio­ temporale. la reminiscenza attraverso la stimolazione sensoriale (vista. tatto, udito, olfatto e gusto).
  • R.O.T. (Reality Orientation Therapy): Finalizzata a orientare il paziente rispetto a se, alla propria storia e all’ambiente circostante tramite stimolazione verbali, visive (lettere. fotografie).  L’obiettivo è quello di migliorare l’orientamento spazio­ temporale, rallentare il degrado cognitivo (associato olle tecniche di reminiscenza e memory training), stimolare le relazioni interpersonali tra paziente e familiari (i quali coinvolti possono partecipare alle cure del loro caro).
  • Memory training therapy: Trattamento mirato alla stimolazione della memoria procedurale al fine del recupero delle funzioni motorie (alzarsi. vestirsi, lavarsi).

In questo caso le attività da svolgere vengono scomposte e semplificate in schemi d’azione da ripetere sino alla memorizzazione del gesto.  L’obiettivo di queste attività è di recuperare alcune abilità motorie. stimolare l’associazione di idee e concetti al fine di rallentare il degrado cognitivo quindi migliorare  l’autonomia della persona nelle A.D.L.

  • Reminiscence therapy:Viene utilizzata per portare alla luce degli eventi remoti ed utilizzarli come spunto favorevole alla stimolazione della memoria. Serve a favorire l’autostima ed a mantenere un ruolo sociale favorevole, viene usata maggiormente come terapia di gruppo per stimolare la socializzazione nei rapporti interpersonali. Essa può essere stimolata anche tramite i pannelli tattili dislocati all’interno della struttura e/o il giardino Alzheimer.
  • Riabilitazione sensoriale: La riabilitazione sensoriale viene utilizzata al fine di migliorare la percezione (vista, tatto, olfatto, udito) tramite attività di coordinazione oculo-manuale e dì propriocezione. Essa viene attuata anche grazie ai percorsi wandering organizzati attraverso gli ambienti della struttura i quali, tramite tavole di attività, vengono proposti a seconda delle necessità e delle capacità residue del paziente.

 

Durante il tempo di permanenza dell’ospite, inoltre, verranno organizzate piccole gite, feste di compleanno e feste per particolari ricorrenze.