Arredi per terapie non farmacologiche e complementi terapeutici

  • Percorsi Wandering: per gli utenti affetti da decadimento cognitivo il vagabondaggio rappresenta una problematica di sicurezza e di equilibrio psichico. All’interno della struttura è presente un percorso grafico di tipo afinalistico che facilità l’attività di wandering, indirizzando l’utente verso le varie attività di stimolazione cognitiva.
  • Tavole attività: le tavole di attività rappresentano un utile ausilio allo svolgimento di numerose terapie. Il nostro team multidisciplinare, in base alle capacità funzioanli residue dell’utenza presente nella struttura residenziale ha proposto un serie di tavole personalizzate di stimolazione sensoriale e di riabilitazione.
  • Sistema integrato di arredo: l’unità di vita viene ridefinita nel suo concetto, proponendo un sistema integrato di arredo che abbraccia l’ospite, consentendogli la possibilità di personalizzare l’ambiente, attraverso elementi caratteristici della propria storia di vita. Il sistema di arredo consente inoltre un notevole spazio di movimento, sia per l’utente che per il personale di assitenza. Lo studio dei colori, l’applicazione di rivestimenti antitrauma, ì diversi materiali utilizzati hanno come obbiettivo sia la sicurezza sia una variabilità di stimolazioni tattili e visive.
  • Cucina terapeutica: la cucina terapeutica è una zona costruita ad hoc per favorire e stimolare le capacità residue cognitive, come ad esempio i processi della memoria, nei malati di Alzheimer. Per una persona affetta da Alzheimer la possibilità di fruire di un locale famigliare come la cucina, pensato e realizzato per le loro specifiche esigenze, può davvero cambiare la loro qualità di vita. La cucina può essere un luogo potenzialmente pericoloso per i malati di Alzheimer se non è progettata con determinati accorgimenti. La cucina terapeutica, al contrario, può diventare un luogo importante dove, soprattutto le donne, possono esprimere le loro capacità residue applicandosi in attività che hanno svolto per anni con la massima naturalezza ma che a causa della malattia possono essere diventate difficile. Messa al sicuro ed eliminate le fonti di distrazione, la cucina terapeutica viene quindi utilizzata per stimolare il paziente e la sua memoria, richiamando a piccoli gesti e movimenti coordinati per tagliare e sbucciare verdure, ad esempio, o grattare il formaggio, o anche preparare il caffè.
  • Pannelli tattili e mobile wandering: ll tatto per le persone affette da demenza rappresenta un’esperienza conservata nel profondo che suscita ancora emozioni ed è l’unico sistema di espressione verso se stessi, essendo spesso difficile esplicitarlo verso gli altri. Molto spesso nelle strutture si osservano ospiti affaccendati a toccare oggetti in modo casuale: da tale osservazione abbiamo inserito pannelli tattili on immagini che possono stimolare la memoria e allo stesso tempo consentire un movimento anche riabilitativo di mano e spalla.
  • Terapia della bambola – doll therapy: nel 1996 in Svezia, Britt-Marie Egedius Jakobsson pensò ad un gioco che aiutasse ad esprimere le emozioni. Nell’ambito delle terapie non farmacologiche vengono proposte le empathy dolls: bambole, fasciatoi, culle, etc. allestite in spazi per un’applicazione conforme della terapia.